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Playoff NBA, grande equilibrio nella bolla di Orlando: chi sarà la stella che farà la differenza?

Le giocate delle superstar NBA romperanno l’equilibrio ai playoff di Orlando

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Con la vittoria di Houston contro Oklahoma City in gara-7, si è andata completando la situazione delle semifinali di Conference dei playoff NBA. Sinora nella bolla di Orlando, in Florida, eccezion fatta per la sfida tra Indiana e Miami (con gli Heat vincenti 4-0), è stato rispettato il posizionamento nel tabellone della regular season, ma quasi tutte le gare della seconda fase sono state giocate punto a punto, a conferma di un equilibrio mai visto prima nella post season del campionato cestistico d’oltreoceano.

Non sorprenderebbe più, a questo punto, assistere a qualche altro clamoroso risultato a sorpresa tra le otto squadre ancora in corso per l’anello più ambito. Anche per gli addetti ai lavori, infatti, i Los Angeles Clippers, i Los Angeles Lakers, i Milwaukee Bucks, i Miami Heat e i Boston Celtics hanno quasi tutte le stesse probabilità di vincere il campionato. A fare la differenza alla fine saranno però le stelle delle rispettive squadre, come accadde con Nowitzki che nel 2011 portò alla conquista del titolo i Dallas Mavericks o, più di recente, con Leonard nella vittoria dei Toronto Raptors nell’ultima stagione.

Partiamo proprio dagli Houston Rockets che hanno cominciato alla grande la serie contro i Los Angeles Lakers di LeBron James vincendo gara-1 delle semifinali a Ovest (successivamente, perdendo gara-2). Nella stagione regolare, Harden e Westbrook (60 punti in due nella prima partita contro LA) sono stati di gran lunga due delle migliori guardie del campionato. Posto che Green riuscirà a giocare alla pari contro Harden, più difficile il discorso potrebbe farsi per l’MVP della stagione 2016/2017 che, contro i vari Caruso e Caldwell-Pope dovrebbe avere vita facile. La serie, come visto, vive di un sostanziale equilibrio che solo le superstar (come per James in gara-2) delle rispettive squadre potranno smuovere.

Dopo aver superato Utah in sette match grazie alla vena realizzativa del duo Murray-Mitchell, i Denver Nuggets sono usciti sconfitti in gara-1 contro i Los Angeles Clippers, tra le squadre favorite alla vittoria del titolo NBA. Se i Nuggets vorranno smentire tutti gli addetti ai lavori e ribaltare il pronostico, avranno bisogno di Jokic nel pieno della sua forma, come in gara-2 quando il serbo ha trascinato suoi in un’emozionante vittoria che ha rimesso in pari la serie.

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Sfida ostica, invece, per i campioni in carica dei Toronto Raptors nelle semifinali a Est contro i Boston Celtics. La seconda serie dei playoff per la compagine canadese è cominciata subito con due sconfitte. Boston, sulla carta, ha avuto maggiore potenza di fuoco dal proprio roster, in particolar modo dal front court con Tatum, Brown e Smart capaci di dare fastidio a qualsiasi difesa. Tuttavia, la compagine canadese è riuscita a riportare l’equilibrio nel confronto (2-2 dopo le prime quattro gare), a conferma della grande competitività che oggi regna in NBA.

Veniamo a Miami, la vera sorpresa di Orlando. Gli Heat, dopo aver eliminato Indiana con un secco 4-0, guidano la serie contro i Milwaukee Bucks (3-1) dopo aver vinto le prime tre partite. Merito di Jimmy Butler che sta viaggiando a ritmi elevatissimi nella sfida contro la squadra di Antetokounmpo (oltre 30 punti per allacciata di scarpe), il cui futuro prossimo, nel caso di eliminazione dei Bucks, potrebbe essere lontano da Milwaukee.

I Lakers, si diceva, sono sull’1-1 contro Houston. Al netto di quello che uno come James potrà dare alla squadra di qui alla fine, molto dei prossimi successi dei gialloviola passeranno per le prestazioni di Anthony Davis che, partita dopo partita, sta diventando un’ala sempre più completa offensivamente.

Infine, parliamo dei Clippers, ad oggi la squadra che ha le maggiori chance di vincere il titolo NBA. Il motivo? Leonard è la stella del gruppo ed è nel fiore degli anni. Ha già vinto due volte il titolo di MVP delle finali, con due club diversi. Inoltre, è accompagnato da George che, ad ogni buon conto, è considerato uno dei migliori cinque giocatori del campionato. Una sorta di Jordan-Pippen, come visto, che difficilmente mancherà l’obiettivo finale.

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