La scommessa del giorno

Chi vincerà la Serie A 2020-2021?

Sarà la Juventus ancora una volta la squadra da battere?

La Juventus conquisterà il tricolore anche quest’anno?

Calciofili di tutto il mondo e appassionati non appartenenti ad alcuna fede calcistica rallegratevi perché abbiamo buone notizie per voi: la Serie A 2020-2021 non sarà il solito affare a tinte bianconere! Avete capito bene: la Vecchia Signora quest’anno non dominerà il torneo nostrano come suo solito ma se la vedrà in primis con l’Inter di Conte, che con Vidal in campo risulta la più temibile tra le rivali, e con il redivivo Napoli della nuova stella Osimhen. Occhio poi al Milan che, sebbene non sia fra le squadre favorite per la vittoria finale, nel corso dell’ultimo campionato ha stupito tutti ottenendo, da giugno ad agosto, risultati impressionanti. Se per caso vi è sfuggito ci siamo qua a noi a ricordarvi come in quei tre mesi di calcio estivo il Diavolo ha ottenuto più punti di tutti: i rossoneri sarebbero dunque detentori dell’ipotetico scudetto più caldo della storia del pallone. Se queste tre sono le squadre che a nostro avviso potrebbero impensierire la Torino bianconera, c’è un altro aspetto che potrebbe incidere sull’ennesima trionfale corsa juventina: l’inesperienza di Pirlo come allenatore. Ci dispiace dirlo ma il nuovo tecnico è un’incognita per noi e, sotto sotto, per la stessa Juventus: non avendo mai allenato un club in vita sua, siamo sicuri chesia l’uomo giusto al posto giusto? Con il passare del tempo capiremo se la nostra è solo una considerazione sbagliata o un qualcosa su cui riflettere. Voi direte: ” La Juve vista contro la Sampdoria ci ha convinto!”. Vero, ma aspettiamo di vederla all’opera contro avversari più ostici prima di trarre conclusioni.

Inter, Napoli e Milan: tutti contro la Juventus

L’arrivo di Vidal in casa Inter è un segnale forte lanciato alla Juventus pronta a conquistare lo scudetto numero 10: i nerazzurri, con l’inserimento del cileno, giocatore muscolare e al tempo stesso tecnico, di fatto rafforzano e di molto la mediana, reparto che lo scorso anno non è sembrato all’altezza. Con tutto il rispetto per Gagliardini, che quando chiamato in causa non ha fatto male, Vidal è di un altro livello e il suo inserimento potrebbe anche “liberare” dalla panchina l’ostaggio Eriksen, più che un giocatore uno spettatore della maggior parte delle partite a causa delle sue qualità di attaccante aggiunto. La Juventus è dunque avvisata. Certo, per colmare definitivamente il gap con la Vecchia Signora secondo noi ci vorrebbe qualcosa in più, ossia un forte centrocampista come Kanté, tuttavia l’organico per infastidire l’odiata rivale c’è ed è di qualità: non dimentichiamoci che l’Inter davanti dispone della coppia d’attacco meglio assortita di tutta la Serie A, Lautaro-Lukaku, e sulle fasce giocano Hakimi e Kolarov. Non male davvero. Il Napoli, dal canto suo, con Petagna e il velocissimo Osimhen ha migliorato una rosa che per fortuna non è stata stravolta. A parte Koulibaly che potrebbe accasarsi al PSG, i big sono stati infatti tutti confermati. E se a loro si unissero anche Ünder e Veretout? In quel caso la Juventus dovrebbe guardarsi le spalle anche dagli Azzurri. Che dire infine del Milan? Con la riconferma di Pioli e di Ibra, la squadra rossonera è talmente galvanizzata da esprimere lo stesso calcio convincente che abbiamo apprezzato da fine giugno a inizio agosto; contro il Bologna il Diavolo è apparso in forma così come lo svedese che alla soglia dei 40 anni non ne vuole proprio sapere di appendere gli scarpini al chiodo. Non sappiamo se sarà in grado di reggere i ritmi di una stagione rossonera quest’anno davvero intensa, tuttavia il solo fatto di esserci rappresenta l’arma in più di una formazione ormai stanca di non competere per la vittoria finale. Il Milan potrà davvero impensierire la Juventus? Rispetto a Inter e Napoli forse no, ma Pirlo, un maestro di calcio e un allenatore ancora tutto da scoprire, dovrà comunque stare attento perché il cammino verso lo scudetto numero 10 della Juve sarà lastricato di insidie, alcune riconducibili proprio alla sua inesperienza.

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