Il 2021 avrà un nuovo numero 1 del tennis?
Chi prenderà il posto di Đoković?
Đoković il prossimo anno dirà addio al podio più alto?
Fine di un’era?
Nemmeno il tempo di celebrare la vittoria di Medvedev alle ATP Finals di novembre ed ecco che anche questo 2020 di tennis è giunto al termine. Tra tornei cancellati (Next Gen Finals), rinviati (Roland Garros) e vittorie emozionanti – quella dell’azzurro Sinner all’ATP 250 di Sofia rimarrà nella storia – di certo non cisiamo annoiati. Chi di sicuro non si annoia mai è il fenomeno Đoković, tennista numero 1 di quest’anno. Dietro al serbo seguono, molto ben distanziati a livello di punteggio, Nadal e Thiem. Per Novak questo 2020 è un anno da incorniciare visto che su 46 gare ne ha vinte 41 e perse 5. Non solo: dal 2011 al 2020 compreso è il miglior tennista in assoluto per percentuale di vittorie (87,64). Dopo aver letto queste cifre sicuramente starete pensando:” Ok, perfetto, visto lo strapotere di Đoković di cosa e di chi parleremo nel 2021 se non, appunto, dei successi di Đoković? “. Il vostro dubbio è lecito, ma se vi dicessimo che il 2021 avrà un nuovo numero 1 del tennis? No, non siamo impazziti perché la possibilità che un altro tennista nei prossimi mesi detronizzi Re Novak non è poi così remota. Non ci credete? Seguiteci e proveremo a farvi cambiare idea.
Medvedevpronto a scalzare i “soliti noti”?
Il tennis mondiale parlerà russo?
Da italiani ci piacerebbe dirvi che sarà Sinner il nuovo numero 1 del prossimo anno, ma vi mentiremmo. Il ragazzo di San Candido è sì un predestinato della racchetta – oltre alla conquista dell’ATP di Sofia non dimentichiamoci che è il più giovane vincitore delle NextGen ATP Finals –, ma non è ancora all’altezza dei mostri sacri del tennis che ben conosciamo. Sebbene i colpi e la grinta non gli manchino affatto, non avendo ancora 20 anni compiuti lo lasceremmo crescere senza caricarlo di troppe responsabilità. Chi invece è “più vecchio”, e dunque più attrezzato per provare a superare il primo della classe Đoković e anche il secondo della classe Nadal, è Medvedev.
Il russo quest’anno è stato un diesel: partendo non benissimo, alla lunga ci ha esaltato conquistando i prestigiosi Parigi Bercy e il Torneo dei Maestri. A livello indoor è stato insuperabile, come insuperabile è il suo modo composto di giocare a tennis: mai un tentativo a vuoto, mai un dritto che non sia solido, mai un servizio che non sia ficcante. Di lui ammiriamo specialmente la fase difensiva, dove è cresciuto tantissimo divenendo da un lato resiliente agli attacchi avversari e dall’altro lato un ottimo anticipatore dei movimenti della pallina. Il suo essere così coriaceo in campo ci fa dire che molto probabilmente sarà proprio Medvedev a prendere il posto di Đoković, eterno fuoriclasse della racchetta che ricorderemo non solo per le sue epiche gesta ma anche per il suo rapporto con i tifosi. Il tennis mondiale parlerà dunque russo? E se così non fosse?
E se fosse Thiem a imporsi?
Dominio austriaco all’orizzonte?
E se fosse Thiem a superare sul serbo? Il terzo classificato dell’ATP Ranking 2020 è il nostro “candidato di riserva” per la conquista del podio più alto. Il 27enne originario di Wiener Neustadt oggi è un tennista completo e affidabile, soprattutto quando gioca sulla terra rossa (vedi striscia di 50 set interrotta da Nadal), che non se la cava male nemmeno sul cemento dello US Open, torneo che quest’anno ha vinto in finale contro Zverev. Il successo a stelle e strisce è stato importantissimo per la crescita professionale di Dominic e anche per il suo morale – dal 1949 nessun tennista era riuscito a rimontare due set in finale –. Ok, è vero, quest’anno non è stato tutto rose e fiori per l’austriaco, ma se non avesse perso in finale all’Australian Open contro Đoković molto probabilmente non avrebbe trovato la forzamentale necessaria per trionfare a New York. Proprio questa sua forza mentale, oltre al fatto di essere un atleta completo, è un aspetto da non sottovalutare affatto, o meglio, che Đoković non dovrà sottovalutare affatto se vorrà continuare a essere il numero 1 anche nel 2021. Ma davvero riuscirà a resistere alla furia russa e a quella austriaca?