La dieta degli atleti

Le diete più strane degli sportivi

Dalle 12000 calorie al giorno assunte da Michael Phelps passando per il cuscus con le uova di Ederson: mangiare strano certe volte paga!

Benvenuti nel magico mondo dei regimi (non) alimentari personalizzati!

Vi sveliamo un piccolo segreto, ma solo se promettete di non dirlo a nessuno: esiste un mondo parallelo al nostro in cui gli atleti più famosi sono allo stesso tempo preparati nutrizionisti. No, non stiamo scherzando: gente come Michael Phelps, Sergio Agüero e Alexis Sánchez si è inventata dal nulla diete personalizzate che poco o nulla hanno a che vedere con quella classica mediterranea ma che nonostante tutto hanno permesso loro di diventare dei campioni.

A quanto pare assumere 12000 calorie al giorno, come nel caso dell’ex nuotatore statunitense (un po’ troppe secondo noi), solo ed esclusivamente frutta di stagione e vegetali vari, come nel caso dell’attaccante del Manchester City, e pollo, barbabietola da zucchero e patate dolci, come nel caso dell’attaccante dell’Inter, evidentemente paga. Se vogliamo dirla tutta, paga sì ma solo perché imporsi queste regole alimentari è un incoraggiamento a dare sempre di più. Fare un po’ di testa propria, insomma, non farà benissimo al corpo ma fa veramente bene allo spirito di questi professionisti. Ovviamente i tre di cui vi stiamo parlando non sono gli unici a creare tabelle nutrizionali ad hoc: pensate ad esempio al runner Michael Arnstein, che consuma solo frutta e verdura, oppure al portiere Ederson che mangia in ogni occasione il famosissimo cuscus con le uova. Ma sarà poi così famoso? Mistero, come misteriosa è l’usanza dello sconosciuto calciatore dello Yokohama FC Masahiko Inoha che era solito divorarsi 3 gelati al giorno. Forse nel suo caso questa “dipendenza” non ha pagato, vista la poco nobile carriera, ma le stranezze di questo mondo parallelo rimangono e sono tante.

Chiamateli, se volete, speciali regimi alimentari oppure pseudo-diete

Più che diete le definiremmo pseudo-diete o speciali regimi alimentari in grado di “caricare” lo spirito di questi atleti famosi piuttosto che il loro corpo che avrebbe bisogno di assumere una varietà maggiore di nutrienti. Certo, se nonostante il suo mangiare sregolato Micheal Phelps resta oggi l’olimpionico più decorato della storia, allora ben vengano le strane usanze alimentari. Allo stesso modo ben vengano le rigide scelte nutrizionali del vegano Lewis Hamilton che rispetto al nuotatore almeno è più ligio al dovere quando si tratta di cibarie.

E i giocatori di basket dell’universo NBA come si comportano di fronte al cibo?

LeBron James fino a qualche anno fa per due mesi interi ha scelto di assumere pochissimi carboidrati così da dimagrire, ma questa scelta estrema, è risaputo, può portare a fastidiose complicanze metaboliche. JaVale McGee, dal canto suo, ha deciso un bel giorno di diventare vegetariano al 100%: dopo aver eliminato per sempre la carne si è lasciato forse un po’ troppo trasportare dalle idee di Beyond Meat, azienda specializzata nella produzione di sostituti per la carne. Tra gli esponenti della “rivoluzione vegana” troviamo due totem come Charles Barkley e Marc Gasol che hanno convinto altri loro colleghi, come Damian Lillard e Al Jefferson, a seguire la loro dieta.

And the Oscar goes to…

L’Oscar per la dieta più strana in assoluto va a Jamie Vardy, attaccante divenuto famoso grazie allo scudetto conquistato con la maglia del Leicester. Il ragazzo, ormai 33enne, imposta la sua giornata più o meno così:

Ore 9:00: Colazione con lattina di Red Bull

Ore 11:30: Pranzo a base di fagioli, uova, prosciutto cotto e lattina di Red Bull

Mezz’ora prima della partita: Lattina di Red bull

Rientro a casa dopo la partita: Un bicchiere di liquore

Immaginiamo che anche voi vi starete chiedendo come si possa giocare a calcio con questa dieta, eppure Jamie mangiando in questo modo ha vinto un campionato con le Foxes, non uno qualunque visto che la squadra allora allenata da Ranieri non era per niente favorita, anzi…

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