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Sportivi-investitori: in che modo capitalizzano i soldi guadagnati?

Dagli hotel di Messi fino agli investimenti in azioni di LBJ: ecco a voi alcuni affari d’oro!

Tra business interessanti e incredibili flop, non tutti hanno il senso per gli affari!

Il denaro è pur sempre denaro, come giustamente ci ricordano gli antichi romani, soprattutto quando è possibile aumentarne la quantità disponibileattraverso investimenti che danno interessanti ritorni. E le super-star dello sport ne sanno qualcosa visto che una volta incassati i lauti stipendi, se sono bravi e attenti, possono farli fruttare, e bene, o nel peggiore dei casi addirittura dissiparli. Non tutti i fenomeni di calcio, basket e tennis hanno infatti il fiuto per gli affari: alcuni sono abili investitori, e forse non sapevano neanche di esserlo, e altri, magari facendosi mal consigliare, compiono veri e propri disastri. Messi per esempio è un campione sia in campo sia quando si tratta di hotel: la Pulce quest’anno ha deciso di aumentare la sua presenza nel settore turistico comprando l’Hotel Himalaia, locato nei pressi dei Pirenei catalani, dopo i 3 posseduti al mare e 1 in montagna. Se il numero 10 più forte al mondo non se la cava certo male in fatto di business, non si può certo dire lo stesso di un mito come Buffon che, dopo aver perso soldi (e tanti) investendo in Zucchi, ha fallito come imprenditore con la squadra di calcio della Carrarese. Il portierone della Juve non è l’unico ad aver toppato: Bobo Vieri e Christian Brocchi, fondatori della linea d’abbigliamento Baci e Abbracci, nel 2009 avevano messo del capitale nella BFC&co, società di commercio all’ingrosso specializzata in prodotti di ogni genere tra cui utensili da cucina e articoli da giardino, che in seguito ha dichiarato bancarotta. Tra i top of the flop c’è anche Van Basten che ha bruciato in Borsa milioni e milioni di euro. Per fortuna ci sono anche professionisti dello sport che hanno avuto maggior fortuna rispetto ai loro impreparati colleghi.

Buoni investitori e buoni investimenti

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Alcuni sportivi hanno davvero il fiuto per gli affari: prendete per esempio il cestista LeBron James, possessore del 2% della società Fenway Sports Partners proprietaria del Liverpool, che, dopo il trionfo in Premier dei Reds, ha guadagnato milioni di euro visto che il prezzo delle azioni possedute è schizzato alle stelle. Come lui anche Cristiano Ronaldo sembra essere portato per il business: il portoghese possiede hotel cinque stelle a Vilamoura e una linea di abbigliamento intimo, CR7 Underwear, attività entrambe estremamente profittevoli.Non poteva mancare un grandissimo difensore come Giorgio Chiellini che, insieme al fratello Claudio, ha lanciato una società di comunicazione che si occupa di diritti di immagine, la BTB Media e Comunicazione. Anche il collega Ciro Immobile ha scelto di investire i soldi guadagnati nel digitale, nel suo caso in start up digitali: il capocannoniere della passata stagione di A ha scommesso su Moovenda, un’azienda che opera nel settore del food delivery. A fare compagnia a queste stelle dello sport c’è anche la tennista Maria Sharapova che grazie alla sua azienda, Sugarpova, ha distribuito caramelle e cioccolato in ben 22 paesi. Non solo: la fuoriclasse russa della racchetta ha deciso di aiutare, attraverso la NAWBO (National Association of Women Business Owners), le giovani imprenditrici che desiderano crescere.Lodevole iniziativa davvero, complimenti a lei!Non potevamo non concludere questo paragrafo senza menzionare Kobe Bryant. Il compianto cestista dei Lakers ha fondato, tra le altre cose, una sua società di produzione, la Granity Studios, che nel 2018 ha ottenuto un Oscar per il cortometraggio “Dear Basketball”. Chapeau.

Il perché di successi e fallimenti

Come mai alcuni sportivi hanno avuto successo come investitori-imprenditori e altri no? Difficile rispondere a questa complessa domanda, ma possiamo comunque provarci. Le star che hanno perso i loro soldi molto spesso si sono fidate di persone che hanno “tramato” alle loro spalle oppure ascoltato consigli che si sono rivelati nocivi per la salute delle loro finanze (vedi Buffon con la Zucchi), quelle che invece hanno guadagnato, da un lato hanno un buon senso degli affari e dall’altro lato hanno scelto di puntare su business probabilmente più profittevoli e gestibili.

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