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Basket, chi sono i proprietari più famose delle squadre NBA?

Da Jordan a Cuban, chi sono i proprietari delle franchigie NBA?

In NBA le mirabolanti giocate di LeBron James e degli altri giganti del basket a stelle e strisce calamitano l’attenzione generale dei media e dei milioni di tifosi in tutto il mondo. Tuttavia, molto spesso, si tende ad ignorare tutto il lavoro che quotidianamente si svolge dietro le scrivanie, lontano dal parquet e dagli spogliatoi. Con tutto il parlare che si fa ogni giorno circa la condizione dei singoli atleti, la loro vita privata, i loro contratti, le trattative di mercato, le relazioni con gli sponsor, molto spesso si dimentica che dietro uno degli spettacoli più belli ed emozionati dello sport mondiale ci sono persone in carne ed ossa che investono per far sì che questo show continui con successo.

Per la maggior parte delle trenta franchigie della NBA, vincere o perdere una gara dipende dall’avere o meno una buona e lungimirante proprietà. Ma chi sono gli owner (i proprietari, appunto) più popolari delle squadre NBA?

Un Dio in campo ma non dietro la scrivania

Il più famoso dei presidenti NBA, suo malgrado non per i successi conquistati dalla sua franchigia o per altri meriti dirigenziali, è Michael Jordan, l’ex guardia dei Chicago Bulls, probabilmente il giocatore di basket più forte di ogni tempo da questa parte dell’oceano. Il sei volte campione NBA è stato presidente dei Washington Wizards (di cui era socio in una quota minoritaria) dal 2001 al 2003 mentre nel 2010 ha rilevato la maggioranza delle quote dei Charlotte Hornets, la squadra della capitale della Carolina del Nord, proprio lì dove Michael è cresciuto ed è diventato grande al college NCAA con i Tar Heels, diventandone unico proprietario. Oltre ad essere stato “the greatest of all time” sul campo, Jordan ha sempre avuto un fiuto particolare per il business e gli affari, anche da giocatore quando strinse le partnership con Nike e Gatorade, portando l’oggi noto marchio sportivo in cima al mondo nel giro di pochi anni.

Tuttavia, del Jordan proprietario e presidente di una squadra NBA, almeno sinora, si ricordano le pessime decisioni prese in ambito dirigenziale. Come quando ai Wizards scelse col numero 1 Kwame Brown al Draft 2001, una dei più grandi “bidoni” della storia dei Draft NBA; o come questa estate agli Hornets, con la firma di Gordon Hayward per un quadriennale da 120 milioni di dollari, una cifra elevatissima considerando che il giocatore non si è mai ripreso completamente dal terribile infortunio alla tibia subito nel 2017.

Quote rosa, chi sono le presidentesse delle squadre NBA?

Due sono le donne manager che presiedono le squadre in NBA. La prima è Ann Walton Kroenke, una delle eredi Walmart (leader mondiale nella grande distribuzione organizzata), presidentessa dei Denver Nuggets e dei Colorado Avalanche in NHL. È sposata con Stan Kroenke, miliardario americano e proprietario della Kroenke Sports & Entertainment che è la società che detiene le quote delle squadre di calcio dell’Arsenal in Premier League e di Colorado nella MLS, dei Los Angeles Rams in NFL, oltre ai già citati Nuggets e Avalanche.

L’altra donna manager in NBA è Jeanie Buss, presidente dei Los Angeles Lakers e prima donna-proprietaria di una squadra a vincere l’anello (nel 2020). La Buss, figlia del più famoso Jerry Buss, è stata la fidanzata di Phil Jackson (oltre ad aver posato nuda anche su Playboy in gioventù), lo storico allenatore dei Chicago Bulls e dei Lakers, 11 volte vincitore del campionato (record assoluto per un allenatore).

Nel novero delle donne al vertice delle squadre NBA non possiamo non citare anche l’attrice Jada Pinkett Smith che con il marito, l’attore Will Smith, detiene parte delle quote dei Philadelphia 76ers.

L’uragano di Dallas

Il più istrionico tra i presidenti NBA è senza dubbio Mark Cuban dei Dallas Mavs. Ha preso in mano il controllo della franchigia texana nel 2000 (da Ross Perot Jr., figlio dell’ex candidato alla presidenza della Casa Bianca) e da allora l’ha portata due volte in finale, vincendo il titolo nel 2011. A differenza degli altri proprietari, Cuban siede in panchina, al fianco del suo allenatore e della squadra, ed anche per questa ragione spesso (e volentieri) si è scagliato contro gli arbitri, invadendo letteralmente il campo di gioco, accumulando negli anni centinaia di migliaia di dollari di multe e ammende dalla lega cestistica nordamericana. Tra le varie, Cuban è stato protagonista in tv anche sul ring di wrestling della WWE.

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