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La storia del Boxing Day

Alla scoperta di questo termine legato alla Premier League

Perché il Santo Stefano inglese del pallone si chiama Boxing Day?

Preparatevi perché oggi si cambia! In che senso? Nel senso che per una volta non vi parleremo di imprese sportive pazzesche e indimenticabili, ma proveremo invece a incuriosirvi raccontandovi la storia di un termine che ovviamente ha a che fare con lo sport. E quale sarebbe? Boxing Day. Quante volte nel giorno di Santo Stefano quando si disputano le partite di Premier League tutti i commentatori pronunciano la parola Boxing Day? Centinaia di volte. Ma sapete perché la giornata di calcio inglese post-natalizia si chiama così? C’è tutta una bella storia dietro che merita di essere conosciuta. Pronti per una breve ma intensa lettura storico-calcistica?

L’etimologia del termine

L’etimologia della parola Boxing Day deriva dal termine inglese boxche significa scatola. Nell’Ottocento al giorno di Santo Stefano le persone che potevano permetterselo, i più ricchi e i proprietari d’aziende, erano soliti regalare ai più poveri e ai dipendenti dei doni posti in apposite scatole, box appunto che al plurale diventa boxes.

L’evoluzione del termine

Con il passare del tempo questa ricorrenza assunse interessanti “toni di colore sportivo”: dal 1860 a oggi il Boxing Day divenne anche il giorno in cui i lavoratori utilizzavano il loro tempo libero per giocare a calcio, inizialmente a livello amatoriale. Solo nel 1888, con la nascita della First Division, assistiamo a partite dove il professionismo la fa da padrone.

Questa, in breve, la storia del Boxing Day! Piaciuta? Ora approfondiamo un po’.

Agli inizi era Sheffield FC vs Hallam FC

Che bella storia quella del Boxing Day, una storia d’altri tempi che ci riempie il cuore soprattutto oggi che viviamo giorni e mesi turbolenti. Chiudere gli occhi e immaginare gli inglesi più ricchi regalare doni ai dipendenti e ai più poveri e poi correre con la fantasia immaginando il primo Santo Stefano in cui i lavoratori si divertivano a giocare a calcio non ha prezzo. Già ma quali erano le prime due squadre che si sfidarono a Santo Stefano del 1860? In quell’annosi sfidarono i due club calcistici più vecchi al mondo, ovvero Sheffield FC  e Hallam FC, e non immaginatevi goal in rovesciata o cose simili, ma pensate piuttosto a un incontro durissimo e spensierato. Il calcio, se ci pensate, più di 150 anni fa era pura semplicità e proprio per questo era apprezzatissimo, forse anche più di oggi dove tra rivalità accese e derby famosi i toni nella maggior parte dei casi sono fin troppo caldi e concitati.

Tornando a noi, c’è una piccola curiositàche dobbiamo assolutamente riportarvi. I primi incontri amatorialidi calcio si giocavano sia il 25 dicembre sia il 26 dicembre in due gare, una di andata e una di ritorno, poi si è deciso, giustamente, di permettere ai calciatori e agli arbitri di passare almeno il Natale in famiglia. Ed ecco nascere ufficialmente il Boxing Day, quel Santo Stefano di Premier League che oggi ci godiamo al calduccio davanti al televisore quando fuori nevica o fa freddo.

Emozioni di Premier League allo stato puro

Di Boxing Day spettacolari ce ne sono stati, ce ne sono e ce ne saranno ancora tantissimi, per cui se come noi amate il calcio approfittatene. Noi, per esempio, ricordiamo con piacere Bolton-Newcastle 4 a 3 del 2002, partita che vide protagonisti, manco a dirlo, due totem come Jay-Jay Okocha e Alan Shearer e che è rimasta negli annali perché i Trotters (soprannome del Bolton) si salvarono all’ultima giornata e costrinsero il West Ham a retrocedere, ma anche Charlton-Chelsea 4 a 2 del 2003, gara in cui i Blues allenati da Ranieripersero ogni speranza di rimontare l’invincibile Arsenal che quell’anno vinse meritatamente il titolo.

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